giovedì 30 dicembre 2010

= Pausa

Il blog non è stato abbandonato... questa è, come da titolo, solo una semplice pausa.
Tornerò presto a scrivere.
Beh, ci vediamo.

martedì 30 novembre 2010

Sulle Tracce dell'Amore, di Monica Vitti (1980)

Monica Vitti, all’interno di “Gulliver - Sulle tracce dell’amore”, puntata trasmessa nel Gennaio 1980 dalla Rai, affrronta un'ironica seppur profonda ricerca sull'Amore, appunto, ponendo quella che probabilmente, in apparenza, risulta essere la domanda più banale di sempre: 'che cos'è l'amore?'
Come una ragazzina intestardita, desiderosa di giungere alla conoscenza, pone la domanda a personaggi d'ogni tipo, famosi e non, dandoci modo di ascoltare e scoprire assieme a lei cos'hanno da dire a riguardo... ed ecco che tra gli altri incontriamo Gino Paoli, Ursula Andress, Massimo Fagioli ed un meraviglioso Eduardo De Filippo. Degni di nota sono anche il duetto con Marcello Mastroianni nel brano 'Se Tu Mi Lasceresti', dal film 'Dramma della Gelosia - Tutti i Particolari in Cronaca' (Ettore Scola, 1970), e lo stacchetto che di tanto in tanto fa da tendina tra una scena e l'altra con la canzone interpretata da Monica e Alberto Sordi 'L'Amore è un Treno che Fischia Sereno', meglio conosciuta come 'Ma ndò vai se la Banana non ce l'hai' che possiamo invece trovare nel film 'Polvere di Stelle' (Alberto Sordi, 1973).
A rendere davvero unico questo splendido documento, l'inizio, con un monologo di Monica.




Si ringrazia 'Segnalazioni' per aver caricato il video.
Fonte originale del video: http://blip.tv/file/4269934
Pagina di 'Segnalazioni': http://segnalazioni.blip.tv/

lunedì 29 novembre 2010

Mario Monicelli, il Maestro ci lascia.

Ed ecco che nuovamente mi ritrovo a riempire righe spinto da inevitabili avvenimenti.
La notizia è di pochi minuti fa, annunciata anche in diretta TV da Fabio Fazio e Roberto Saviano durante l'ultima puntata del programma "Vieni Via Con Me": Mario Monicelli ci ha lasciato.
Così, dopo il recente saluto a Dino De Laurentiis, mi sento in dovere di porgere il mio personale e più sentito saluto ad un altro essenziale frammento del Cinema italiano, essenziale frammento di un'epoca.
Come mio solito, evito di ri-scrivere qui una biografia preferendo rimandare per questo tipo di lettura a fonti esterne, come ad esempio wikipedia, al contrario invece non posso evitare in nessun modo di ricordarlo per la sua lungimirante intuizione che rese possibile portare allo scoperto le doti artistiche in campo comico di due attori nati sotto il segno del genere drammatico: Monica Vitti e Vittorio Gassman, che rispettivamente hanno contribuito alla nascita delle pellicole-capolavoro 'La Ragazza Con La Pistola' (1968) e 'I Soliti Ignoti' (1958).  "Il sorriso amaro che accompagna sempre le vicende narrate, l'ironia con cui ama tratteggiare le storie di simpatici perdenti, ne caratterizzano da sempre la sua opera." (fonte: wikipedia.org).
Grazie Mario.

sabato 13 novembre 2010

Monica Vitti - Intervista

Girovagando nella rete, seppur non proprio facilmente, si riesce a trovare di tanto in tanto materiale riguardante Monica Vitti e probabilmente questo fattore (la difficile e a tratti scarsa reperibilità di materiale, appunto) si è aggiunto ai mille altri fattori che a loro volta hanno scatenato in me la voglia di realizzare questo blog, sentendone davvero la necessità.
Nel frattempo, tornando a noi...
è proprio navigando in internet in cerca di notizie che sono venuto a conoscenza del sito di Gianfranco Gramola, 'Interviste Romane', un'immensa risorsa contenente centinaia e centianaia di interviste realizzate nell'arco degli anni a personaggi d'ogni genere; dunque attori, attrici, personaggi della tv, giornalisti, cantanti... c'è davvero un'intervista per tutti e sarà difficile per il visitatore di turno non reperire quella del proprio personaggio preferito o semplicemente non trovare interessante curiosare tra le centinaia presenti nel sito.
Dunque è qui, in questo infinito archivio che è stato possibile scovare l'intervista fatta a Monica Vitti in data 28 aprile 1998. Ho così subito contattato l'autore dell'intervista che, a sua volta, si è dimostrato infinitamente gentile e disponibile, tanto da avermi concesso tranquillamente la possibilità di utilizzarla, previa premessa da parte mia di non modificarla di una virgola, ed inserirla qui sul blog così da poterla condividere ulteriormente donandogli un nuovo spazio.
Voglio ringraziare dunque Gianfranco Gramola per la disponibilità dimostrata e per il suo operato nel corso degli anni... ma soprattutto ringraziarlo di cuore per aver intervistato Monica.
In fondo al post, subito dopo l'intervista, lascio qualche link che invito a visitare.

Monica Vitti
Intervista di Gianfranco Gramola, Roma 28 aprile 1998

E’ nella sua casa a due passi da piazza del Popolo. I suoi vicini di casa sono Vittorio Gassman e la coppia teatrale Gabriele Lavia e Monica Guerritore.

G: In quale zona di Roma sei nata, Monica?
M: Io “credo” di essere nata a via Francesco Crispi, nella Roma umbertina per intenderci. Mio padre era romano, quello delle famose sette generazioni, e mia madre era bolognese. Il resto non me lo ricordo, perché ero troppo piccola ( risata ). Mio padre era Ispettore del Commercio Estero e ci portava ovunque, perché doveva spostarsi per lavoro. Siamo andati in Sicilia e dopo siamo tornati a Roma. Io sono un’innamorata pazza di Roma, per i colori, per l’ironia della gente. Poi a Roma c’è una specie di incanto, di magia. Il fatto che i romani non si stupiscono più di niente è perché loro lo possono fare. Hanno visto tutto, sanno tutto, perché vivono in una città che ha talmente tanta storia da far invidia a tutto il resto del mondo.

G: Cosa vuole dire per te “ essere romana”?
M: Essere romana vuol dire avere il privilegio di vivere in una bellissima città.

G: In quale periodo della storia di Roma ti sarebbe piaciuto vivere,  Monica?
M: In quasi tutti i periodi della storia romana c’erano certi tipacci, sia uomini che donne. In quella Roma lì, con il carattere che c’ho, sarei durata pochissimo, perché troppo violenta e quindi non mi sarebbe piaciuto viverci.

G: Cosa provi nel tornare a Roma dopo una lunga assenza?
M: Una gioia infinita! Perché Roma è una città che può anche non stupirti, perché in fondo è pigra. E’ talmente sicura di sé, Roma, che non ha paura di niente. E’ lei che è eterna, mica noi.

G: In quale angolino di Roma ami rifugiarti nei momenti liberi?
M: Io non mi rifugio mai, perché per me Roma è una città assolutamente aperta. “Roma città aperta”, come il titolo di un film famoso, è una delle più belle frasi che si possa dire di Roma. Era aperta per sfuggire dai tedeschi nella guerra ed è aperta proprio per questione di testa, di mentalità, di immagini, di cultura e di tutto. Poi Roma non ha presunzione, nonostante sia così, proprio architettonicamente potente. Roma è simpatica, come i suoi abitanti, i negozianti e la gente comune, insomma sono simpatici e con la loro ironia e allegria, rispecchiano la propria città.

G: Come sarebbe Monica Vitti senza la sua Roma?
M: Mi dispiacerebbe moltissimo. Io amo Roma e i romani, perché lasciano vivere, non prevaricano. Ripeto, io amo questa città e i suoi colori e senza di lei, Monica Vitti sarebbe molto più triste.

G: Ti piace la cucina romana?
M: Noi romani sappiamo fare delle cose semplici e molto buone. I spaghetti sono necessari come il pane. Amo anche il prosciutto, poca carne e tanta ma tanta frutta e verdura. Quando stavo in Sicilia sai quanta frutta me magnavo ( risata )? La frutta gia osservandone il colore e sentire con l’olfatto il profumo, mi sembra di sentirne il sapore in bocca. In cucina mi arrangio, non sono bravissima, ma so come si cucinano i vari piatti.

G: Un consiglio a Rutelli per migliorare Roma?
M: A Rutelli? Che je voi dì, a Rutelli? Io so che lui ha lavorato molto bene, sta facendo del suo meglio e gli auguro di continuare così, perché lui è una persona di cui ti puoi fidare. E’ colto ed è preparato. Insomma, per il momento stamo bene con lui in Campidoglio.

G: Un consiglio ai romani?
M: Restare a Roma e soprattutto volere bene alla propria città e trattarla come se fosse il salotto della propria casa.

G: Un altro consiglio, ma ai turisti  che verranno a Roma per l’Anno Santo?
M: Speriamo che quelli che verranno a Roma siano educati. Noi siamo felici che vengano a Roma, a vederla com’è, però che abbiano sempre un gran rispetto verso questa città che li ospita.



Sito ufficiale di Gianfranco Gramola: Interviste Romane
Pagina originale dell'intervista: Intervista Monica Vitti
Articolo riguardante Gianfranco Gramola: L'Intervistatore di Vip

giovedì 11 novembre 2010

Dino De Lauretiis, un saluto.

E' di qualche minuto fa la notizia, Dino De Laurentiis, produttore di innnumerevoli ed importanti pellicole del cinema italiano, si spegne proprio oggi, giovedì 11 novembre all'età di 91 anni a Los Angeles, per cause naturali.
Debutta nel lontano 1940 producendo il film 'L'Ultimo Combattimento' di Piero Ballerini per poi giungere alla sua consacrazione definitiva con 'La Strada' (1954) e 'Le Notti di Cabiria' (1957) di Federico Fellini, e come non ricordarlo nella produzione de 'Il Disco Volante (1964) di Tinto Brass, con Monica Vitti (di cui ho parlato nel primo post di questo blog proprio pochi giorni fa).
Innumerevoli sarebbero le cose da dire per raccontare l'avventura di quest'uomo, tante le parole da poter scrivere per ricordare la sua storia, i numerosi personaggi con cui ha collaborato, le pellicole prodotte e... tanto e tanto altro.
Preferisco però, al contrario, lasciare queste poche righe, esclusivamente per porgere il mio personale saluto a quest'uomo, un addio che non sarà mai tale grazie ancora una volta al cinema.
Un saluto a te Dino.

mercoledì 10 novembre 2010

Le Rose - Monica Vitti

Nonostante io conosca molto superficialmente il gruppo in questione e soprattutto, nonostante io non ami particolarmente il loro genere musicale, provo comunque piacere nel segnalare questa loro canzone (di quelle che ti mangono in testa prepotentemente) in quanto, molto semplicemente, sia nel titolo che nel testo viene citata la cara Monica.
Vorrei comunque in qualche modo elogiare la voce del gruppo, che trovo in perfetta sintonia con il genere.
Il video che allego non è quello ufficiale, ammesso che ne esista uno, bensì uno dei tanti che circolano su youtube.

La Bocca di Monica Vitti

Il titolo di questo post altro non è che, a sua volta, il titolo di uno dei racconti o, per meglio dire, personali osservazioni, presente nel libro di Milena Milani 'Oggetto Sessuale'.
Tanti sono i personaggi "osservati" dalla scrittrice, che ne restituisce impressioni e descrizioni, dettagliate o meno. Dice l'autrice: <<Pagine e pagine per le mie idee, per tentare di capire il rapporto che c'è tra gli esseri umani, il significato fisico e spirituale di questo rapporto, degli oggetti sessuali che abbiamo intorno, di noi stessi divenuti oggetto per la nostra gioia e per la nostra disperazione.>>

La bocca di Monica Vitti.

Queste labbra stranissime, gonfie sui denti larghi e bianchi, dal disegno che conosco a memoria, il labbro superiore grosso come quello inferiore, labbra come una ferita non certamente mortale, che quando si chiudono danno l'impressione di essere il centro del sesso: ecco Monica ridotta a essere tutta bocca, per la stretta correlazione che esiste tra ogni minima cellula del suo corpo, che si esalta appunto nelle labbra.
Da Rosati a Piazza del Popolo sta appoggiata indolente al banco delle paste, sta parlando con qualcuno, ma quello che dice non conta.
La sua bocca si muove, si apre, si richiude, si increspa in un riso artificiale, si ridistende come un gran mare immobile sotto la luce della luna.
L'uomo che è con lei è così attratto che vorrebbe passarle un dito sulle labbra per sentirne la compattezza, le ondulazioni.
Si trattiene perchè la cassiera lo sta guardando, un cameriere sudato si avvicina a chiedre l'ordinazione.
Io poco più in la ho notato ogni cosa, ho quasi schifo della mia capacità di osservazione.

Dal Libro 'Oggetto Sessuale' di Milena Milani, Rusconi Libri, 1977

martedì 9 novembre 2010

Non Solo Erotico per Tinto Brass

Eh già, proprio così, non-solo-erotico per il buon vecchio buongustaio Tinto Brass. No no, dicendo questo non voglio prendere in giro proprio nessuno tantomeno avanzare principi di delirio, molto semplicemente provo ad arretrare di qualche decennio con l'intento di recuperare dal bugigattolo impolverato della filmo-memoria le gesta cinematografiche di colui che sarebbe in seguito divenuto l'indiscusso (o no?) maestro del cinema erotico italiano, Tinto Brass per l'appunto; per riuscire nell'ardua quanto bizzarra impresa, dobbiamo ripercorrere ben quarantasei anni a ritroso fino a giungere al 1964, anno decisamente ante-Paprika e anno che lo vede imbattersi nella sceneggiatura di Rodolfo Sonego, in principio sottoposta a due registi "qualunque" come Michelangelo Antonioni e Mario Monicelli, affidatagli da Dino De Laurentiis, il quale è anche produttore del film, rendendolo così di fatto artefice di una pellicola comico-documentaristica (documentaristica almeno nella prima parte) che porta il nome de Il Disco Volante. "...con un taglio prima documentaristico poi da commedia all'italiana, racconta l'arrivo di un gruppo di alieni in un paesino del profondo Veneto: un'indagine dei Carabinieri metterà alla luce una follia latente diffusa in tutta la popolazione del paesino che poco ha a che fare con gli alieni." (fonte: wikipedia.org). 
Il film in questione dimostra impeccabilmente il genio creativo di cui Brass era in possesso al tempo e ci regala una visione a tratti (se non completamente) grottesca di una parte dell'Italia provinciale, regredita, immorale e, come se non bastasse, affezionata all'alcolismo.
Tra i vari personaggi che si susseguono colorando e articolando la pellicola, ci si imbatte in quattro di questi particolarmente... particolari (!), ognuno interpretato dalla medesima persona, dal medesimo grande attore, Alberto Sordi  che, donando vita a figure come il carabiniere goffo, il prete rigorosamente ubriaco, il conte gay ed il borghese infame, riesce a regalarci una pellicola se non unica quantomeno stravagante/originale. Avremo in seguito il piacere e la gioia di ri-vedere questi personaggi interpretati da Sordi, in diverse altre occasioni, perchè entreranno di prepotenza nel suo repertorio.
A fargli compagnia nella variegata cittadella veneta, o meglio nel cast del film, tra gli altri troviamo Silvana Mangano, Eleonora Rossi DragoLiana Del Balzo e... lei!
Si, proprio così, milita nel film anche una meravigliosa Monica Vitti che, da quel che si apprende, è proprio qui che scova la sua attitudine per la commedia. Ed è proprio lei la prima a pronunciare la oramai celebre frase, che il nostro portatore sano di erotismo Brass avrà ancora modo di riproporre in seguito, "dime porca che me piase de più".
Rivolgendomi dunque soprattutto a coloro i quali non conoscono questa pellicola, anche se non avvezzi a distaccarsi dai classici canoni e/o stereotipi cinematografici, ne suggerisco la visione. Una motivazione in più, dopo  averne illustrato più o meno contenuto e personaggi/interpreti, potrebbe essere che, nonstante il tema di base (extra-terrestri) risulti essere un alibi per poi in verità parlare d'altro, in fin dei conti il film, se non unico nel suo genere e tralasciando tecniche e modalità di realizzazione, risulta essere probabilmente l'unico sul tema 'extra-terrestri' o quantomeno, nonostante opinioni discordanti, il precursore made in Italy.
Sia ben inteso, nessuno sta urlando al capolavoro bensì.. molto più semplicemente, ad un insolito film (specie pensando all'anno in cui è stato girato), realizzato da un insolito Tinto Brass che, a parer mio, fa ottimo uso dei mezzi di cui dispone.
Ad ogni modo credo che ogni singolo spettatore nel guardarlo riesca a trovare cose più o meno interessanti o semplici chicche.
Dal canto mio, inutile dirlo, trovo sufficiente che ci sia Monica.

In basso potete gustarvi lo sketch da cui la celebre frase 'dime porca che me piase de più', mentre è possibile guardare interamente il film andando qui:
STREAMING

venerdì 5 novembre 2010

Proprio in questo momento...

Sarebbe bello avere immediatamente le parole giuste da scrivere, soprattutto in questo momento, alla nascita del presente blog ma... non è così. Le parole giuste, utili magari a spiegare il perchè di questo "quaderno" personale, ora proprio non credo di averle, o perlomeno nell'istante stesso in cui scrivo non reputo le mie come tali. Certo sarebbe meraviglioso ma.. come si fa, parole giuste e/o migliori per descrivere, spiegare, illustrare alla perfezione il senso di questo quaderno, la ragione che mi ha spinto alla creazione di esso... probabilmente, semplicemente, al momento ne sono sprovvisto;
è altrettanto vero che desidero far sapere che tutto nasce, quasi impulsivamente, dal mio amore per lei, Monica Vitti, ma, dispiaciuto per lo stato pseudo-paranoico in cui verso, al momento mi scuso vivamente con il non-lettore di turno e rimando ad una più esaustiva presentazione/spiegazione ad un eventuale prossimo post.
Saluti.