martedì 9 novembre 2010

Non Solo Erotico per Tinto Brass

Eh già, proprio così, non-solo-erotico per il buon vecchio buongustaio Tinto Brass. No no, dicendo questo non voglio prendere in giro proprio nessuno tantomeno avanzare principi di delirio, molto semplicemente provo ad arretrare di qualche decennio con l'intento di recuperare dal bugigattolo impolverato della filmo-memoria le gesta cinematografiche di colui che sarebbe in seguito divenuto l'indiscusso (o no?) maestro del cinema erotico italiano, Tinto Brass per l'appunto; per riuscire nell'ardua quanto bizzarra impresa, dobbiamo ripercorrere ben quarantasei anni a ritroso fino a giungere al 1964, anno decisamente ante-Paprika e anno che lo vede imbattersi nella sceneggiatura di Rodolfo Sonego, in principio sottoposta a due registi "qualunque" come Michelangelo Antonioni e Mario Monicelli, affidatagli da Dino De Laurentiis, il quale è anche produttore del film, rendendolo così di fatto artefice di una pellicola comico-documentaristica (documentaristica almeno nella prima parte) che porta il nome de Il Disco Volante. "...con un taglio prima documentaristico poi da commedia all'italiana, racconta l'arrivo di un gruppo di alieni in un paesino del profondo Veneto: un'indagine dei Carabinieri metterà alla luce una follia latente diffusa in tutta la popolazione del paesino che poco ha a che fare con gli alieni." (fonte: wikipedia.org). 
Il film in questione dimostra impeccabilmente il genio creativo di cui Brass era in possesso al tempo e ci regala una visione a tratti (se non completamente) grottesca di una parte dell'Italia provinciale, regredita, immorale e, come se non bastasse, affezionata all'alcolismo.
Tra i vari personaggi che si susseguono colorando e articolando la pellicola, ci si imbatte in quattro di questi particolarmente... particolari (!), ognuno interpretato dalla medesima persona, dal medesimo grande attore, Alberto Sordi  che, donando vita a figure come il carabiniere goffo, il prete rigorosamente ubriaco, il conte gay ed il borghese infame, riesce a regalarci una pellicola se non unica quantomeno stravagante/originale. Avremo in seguito il piacere e la gioia di ri-vedere questi personaggi interpretati da Sordi, in diverse altre occasioni, perchè entreranno di prepotenza nel suo repertorio.
A fargli compagnia nella variegata cittadella veneta, o meglio nel cast del film, tra gli altri troviamo Silvana Mangano, Eleonora Rossi DragoLiana Del Balzo e... lei!
Si, proprio così, milita nel film anche una meravigliosa Monica Vitti che, da quel che si apprende, è proprio qui che scova la sua attitudine per la commedia. Ed è proprio lei la prima a pronunciare la oramai celebre frase, che il nostro portatore sano di erotismo Brass avrà ancora modo di riproporre in seguito, "dime porca che me piase de più".
Rivolgendomi dunque soprattutto a coloro i quali non conoscono questa pellicola, anche se non avvezzi a distaccarsi dai classici canoni e/o stereotipi cinematografici, ne suggerisco la visione. Una motivazione in più, dopo  averne illustrato più o meno contenuto e personaggi/interpreti, potrebbe essere che, nonstante il tema di base (extra-terrestri) risulti essere un alibi per poi in verità parlare d'altro, in fin dei conti il film, se non unico nel suo genere e tralasciando tecniche e modalità di realizzazione, risulta essere probabilmente l'unico sul tema 'extra-terrestri' o quantomeno, nonostante opinioni discordanti, il precursore made in Italy.
Sia ben inteso, nessuno sta urlando al capolavoro bensì.. molto più semplicemente, ad un insolito film (specie pensando all'anno in cui è stato girato), realizzato da un insolito Tinto Brass che, a parer mio, fa ottimo uso dei mezzi di cui dispone.
Ad ogni modo credo che ogni singolo spettatore nel guardarlo riesca a trovare cose più o meno interessanti o semplici chicche.
Dal canto mio, inutile dirlo, trovo sufficiente che ci sia Monica.

In basso potete gustarvi lo sketch da cui la celebre frase 'dime porca che me piase de più', mentre è possibile guardare interamente il film andando qui:
STREAMING

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